In queste settimane di quaresima abbiamo chiesto a p. Filippo Ivardi Ganapini (padre Filo), missionario comboniano ad Abéché, nel vicariato apostolico di Mongo, in Ciad, di aiutarci a riflettere sul vangelo di ogni domenica partendo dalla vita delle comunità nella terra in cui lui si trova. Da qualche anno la nostra diocesi di Modena è in contatto con la “diocesi” di Mongo e speriamo che questo contatto diventi sempre più un camminare insieme! Eccovi la riflessione per la prima domenica di quaresima. (le foto dell’articolo sono prese dal sito della diocesi di Mongo)
Parola contro tentazione
La comunità di Matteo presenta nel suo racconto Gesù di Nazareth che ripercorre il cammino del popolo di Israele nel deserto. Luogo aspro e duro, senza troppi riferimenti. Dove le tentazioni più radicate raggiungono l’apice. Anche oggi in Africa:
1 “Se sei figlio di Dio dì che queste pietre diventino pane”.
La Tentazione del potere economico per il vantaggio personale: è il grande male dell’Africa con i suoi pseudo dinosauri al potere da anni, prigionieri delle grandi multinazionali e dei paesi occidentali a loro servizio. Per restare saldi sulla poltrona e ingrassare i conti bancari della famiglia allargata. Ovviamente svuotando le casse dello Stato. Invece di servire il popolo si servono del popolo. Qualche esempio: Idriss Deby in Ciad al servizio della Francia, Joseph Kabila nella Repubblica democratica del Congo, Paul Kagame in Ruanda, Musuveni in Uganda, al servizio di Cina e Stati Uniti. Può bastare?
2 “ Se sei figlio di Dio gettati giù”
Tentazione del potere religioso per soggiogare le coscienze: è il grande male della Chiesa quando non ha dato fiducia alla gente perché ragioni con la sua testa ma ha chiesto obbedienza cieca. Dimenticando che obbedienza vuol dire ab-audire. Cioè ascoltare, meditare, discernere, aprire porte inesplorate, rischiare. Almeno qui, perduti all’estremo nord-est del Ciad, proviamo a incoraggiare tutti i cristiani a prendere in mano le redini del nostro futuro. A essere in piedi, a testa alta. Fieri di essere cristiani, di riflettere, di proporre un cristianesimo dal volto africano e ciadiano. Proviamo a formare le coscienze perché siano libere e propositive. Critiche e attive. Abbiamo ancora tanta, troppa strada da fare. Ma almeno siamo in cammino.
3 “Queste cose a te darò se ti prosternerai ai miei piedi”
Tentazione del potere di accumulo: è il grande male della nostra società iperglobalizzata. Centrata sul materiale perché svuotata dello spirito. Infantile e bisognosa di circondarsi di tante cose perché incapace di vivere l’essenziale. Tendenza consumista e in linea con il mercato selvaggio che purtroppo entra con forza fino nei villaggi più dispersi del Ciad. Con la forza delle immagini alla televisione e di Internet. Spingendo a spendere il niente che si ha. A creare bisogni dove non ce n’é. Ad attirare con la forza dell’immagine desideri mai destati. Ad indebitarsi fino al collo per osare l’acquisto.
Contro tutte le tentazioni più radicali del cuore umano Gesù di Nazareth risponde con la forza della Parola. Se vogliamo resistere a questo orizzonte culturale sempre più omogeneo alle diverse latitudini dobbiamo rituffarci nell’oceano infinito della Parola di Dio.