Continuiamo a pubblicare le riflessioni per le domeniche di quaresima di p. Filippo Ivardi Ganapini missionario comboniano ad Abéché, nel vicariato apostolico di Mongo, in Ciad. (alcune foto dell’articolo sono prese dal sito della diocesi di Mongo)
Eccovi quella per la terza domenica.
Missione al bivio della vita
La comunità di Giovanni presenta nel suo racconto Gesù di Nazareth che attraversa la regione di Samaria, considerata terra dei lontani da Dio, e si ferma al pozzo a mezzogiorno. Luogo dell’incontro e dell’attesa del proprio turno per prendere l’acqua. Come le donne ciadiane che parlano a lungo tra loro e si riposano dopo lunghi chilometri. Al loro fianco gli instancabili asini che attendono il peso e sono chiamati da queste parti “ministro dei trasporti”. Gesù di Nazareth interpella e provoca una donna e tutti noi:
Tutti abbiamo qualcosa da dare. Anche i più poveri. E l’acqua da bere è la prima cosa che si serve in Ciad quando si riceve una visita. Ma poi arrivano il the e la “boule”. Gesù ha fiducia che possiamo dare qualcosa di prezioso: l’acqua del nostro tempo, del nostro ascolto e affetto. Del nostro impegno al fianco degli ultimi. Della nostra lotta per la giustizia. L’acqua di un consiglio. L’acqua dell’incontro profondo con Dio. L’acqua dell’amore che risponde all’amore di Dio. Che non cerca più altro perché ha trovato l’essenziale della vita. E’ l’”acqua viva” che Gesù promette, quella che fa vivere l’interiorità che abbiamo perso, come direbbe Dossetti, dentro il baccanale mondializzato dell’esteriorità.
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“ Vai, chiama tuo marito e vieni qui”
La donna ha avuto diversi mariti e una situazione affettiva disordinata. Come molti dei nostri cristiani. Alcuni poligami. Molti infedeli. Come molti dei nostri fratelli e sorelle musulmani del nord: gli uomini partono nel deserto alla ricerca dell’oro lasciando sole le donne per due-tre anni. Poi tornano qualche settimane le mettono ancora incinta. Le povere donne abbandonate cercano di sopravvivere come possono. A cominciare dalla sfera affettiva. Mendicanti d’amore al bivio della vita. Allora Gesù di Nazareth ci chiede di fare chiarezza, di essere missionari in casa. La missione comincia tra le mura della famiglia. Ci chiede di parlare chiaro in famiglia col marito o la moglie. Senza paura. Per farsi rispettare perché l’amore osa il rispetto. E poi di tornare a lui.
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“I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità”
Il ritorno a Gesù è l’incontro col Padre. Non attraverso dei sacrifici, devozioni, pellegrinaggi a Medjugorie o santuari. Ma attraverso l’accoglienza del suo amore nel santuario unico che è ogni Uomo. Tabernacolo vivente del vero volto di Dio.
In fondo al pozzo incontreremo acqua cristiana o musulmana? Incontreremo soltanto l’acqua di Dio. Sorella acqua. Acqua di vita nel deserto del Ciad e nei deserti esistenziali del mondo globalizzato. Diritto umano fondamentale. Che disseta i cuori in cerca di infinito.