Continuiamo a pubblicare le riflessioni per le domeniche di quaresima di p. Filippo Ivardi Ganapini missionario comboniano ad Abéché, nel vicariato apostolico di Mongo, in Ciad. (alcune foto dell’articolo sono prese dal sito della diocesi di Mongo)
Eccovi quella per la quinta domenica.
Che vinca la vita!
La comunità di Giovanni presenta nel suo racconto Gesù di Nazareth che comunica il Regno di Dio come nuova creazione attraverso sette (come i giorni della creazione) segni di vita. Tra questi il ridare vita all’amico Lazzaro:
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“Questa malattia non porterà alla morte, porterà alla gloria di Dio ”.
“La gloria di Dio è l’uomo che vive” diceva Ireneo di Lione. “E’ il povero che vive” parafrasava Oscar Romero. Ma come la malattia può portare alla gloria di Dio? Solo quando è sconfitta. E non con ricorso ai “marabouts” o ciarlatani come si fa spesso da queste parti del Ciad. Ma con i nostri dispensari medici nelle campagne. Con l’aiuto di dottor Pascal e dei medici cubani ad Abéché pronti ad ogni ora a salvare vite umane. Così sorella malattia diventa una possibilità per attraversare fratello dolore e rinascere. Nella salute e nella gioia di vivere. Nel rialzarsi da letto dopo un attacco di malaria o di tifo così frequenti da queste parti. Sembrava di non farcela. Ma poi tornano le forze e la voglia incontenibile di ricominciare.
I discepoli hanno paura di tornare in Giudea dove hanno cercato di lapidare Gesù. Ma il maestro va convinto e rassicura i suoi che chi cammina con Lui non inciampa, non si sbaglia. Rischia tutto, certo, ma è a testa alta perché è con Gesù la “vera luce del mondo”. Che accompagna a fare verità. Quella che rende liberi. Così la Chiesa in Ciad non deve avere paura di parlare e camminare seguendo Gesù contro la corrente del mondo. Come hanno fatto con coraggio i Vescovi nel messaggio di Natale 2016:” Noi constatiamo che la popolazione sviluppa sempre di più un sentimento di abbandono e una mancanza di fiducia verso le autorità amministrative e tradizionali. Si sente trascurata e colpita nei suoi diritti elementari. Lei osserva, impotente, le nomine a posti di responsabilità a livello dello Stato che spesso non rispettano i criteri della competenza. La popolazione é testimone della mancanza di dialogo tra governo e opposizione da una parte e tra governo e società civile dall’altra, mancanza di dialogo che costituisce una minaccia reale per la democrazia. I cittadini sono strumentalizzati e sfruttati dagli uomini politici, in particolare durante i periodi elettorali”.
3. “il nostro amico Lazzaro si è addormentato ma vado a svegliarlo”
Gesù non parla di morte ma di sonno. La morte allora è solo un passaggio per una vita di una qualità tale da superare la barriera del tempo. Ed essere per sempre. Certo un colpo al cuore della famiglia e della comunità. Ma basta restare nelle nostre “places mortuaires”, i luoghi della morte, in Ciad, per renderci conto che le lacrime e i pianti lasciano il posto poco alla volta ai canti e alle danze. Il dolore immenso al the e al pasto di festa. Anche questa è passione, morte e resurrezione.
Contro tutte le morti più atroci frutto delle terribili ingiustizie del mondo Gesù di Nazareth ridona vita e speranza quando tutto sembrava perduto.
Per cambiare il mondo finalmente in Regno di Dio.
Poco alla volta, basta anche che una sola persona solo cambi.
Come diceva Gandhi: “Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.