Da qualche mese don Maurizio Setti, missionario fidei donum in Brasile, si è trasferito nella diocesi di Sao Gabriel da Cachoeira nel nord-ovest del Brasile, al confine con Colombia e Venezuela. La diocesi comprende 3 comuni: Sao Gabriel, Barcellos e Santa Isabel e come territorio è grande quasi come l’Italia con 60 mila abitanti quasi tutti indios.
In questi giorni è in visita alla parrocchia di Maturaca, al confine con il Venezuela, dove vivono gli indios Yanomami e ci ha scritto queste parole:
Carissimi, sono appena tornato da un viaggio a Maturaca dove ho accompagnato il Vescovo per una visita pastorale. In quella regione ai confini con il Venezuela vivono gli indios Yanomami gli ultimi che sono venuti in contatto con i missionari salesiani circa 50 anni fa. Sono molto disponibili, ma non si mischiano con altri e vivono isolati. Ho potuto visitare alcuni villaggi e parlare con i pajes che attraverso sostanze che si soffiano dentro la narice entrano in trance e con le loro danze e canti proteggono il villaggio dagli spiriti maligni. Ho partecipato anche ad una festa dove le donne danzavano con i vestiti tradizionali. Qui ancora la evangelizzazione lascia a desiderare ed è abbastanza superficiale. Ma i due missionari salesiani che vivono nella missione si impegnano al massimo. A Maturaca oltre alla scuola elementare nella missione c’è anche la scuola superiore diretta dai salesiani e si vede un bel contrasto tra la vita di studenti dei giovani che frequentano la scuola e la cultura tradizionale. È una grande sfida quella della inserzione nella società senza perdere i valori della cultura tradizionale. L’ultimo giorno abbiamo fatto una escursione alla serra do padre, 4 ore e mezzo di salita quasi impossibile nella foresta. Il paesaggio era bellissimo, ma ho constatato che le mie gambe non hanno più 40 anni. Adesso sono rientrato a São Gabriel, alla cosiddetta civiltà, ma non so se la vita che i giovani vivono qui, ubriacandosi tutti i sabati sera sia migliore della vita isolata degli Yanomami nel loro stile di vita e cultura tradizionali. Un buon Natale e felice 2018!
Cliccando qui potete vedere alcune foto che ci ha mandato
e qui un breve video