Ciao!
Il centro missionario mi ha chiesto di inviare un commento per ogni domenica di avvento. Mentre riflettevo sul da farsi, ho pensato: “ma cosa ho da dire io su questi testi di così importante?”. Così ho pensato che fosse più interessante provare a lasciare la voce alle persone che sono intorno a me, provare a mostrarvele se possibile, farvele conoscere in un qualche modo!
È così che è nato questo piccolo progetto. Ogni settimana di avvento vi invierò un video con una condivisione da parte di un qualche gruppo della parrocchia d’Abéché in cui mi trovo da ormai 7 mesi. Questo per provare a farvi respirare l’aria del Ciad, per farvi ascoltare alcune delle loro voci, provare a capire il loro modo di pregare la parola di Dio… Per provare a farvi toccare con mano questa realtà, per darvi la possibilità di dare un volto e un nome a questa terra così lontana e sconosciuta!
Il titolo di questa serie di video è “voce di uno che grida nel deserto” versetto dei vangeli che riprende il versetto di Isaia, che in realtà ha una sfumatura un po’ diversa “voce di uno che grida: Nel deserto raddrizza la via del signore”. Perché questa frase?
Prima di tutto perché questa parrocchia di Abéché si ritrova immersa nelle sabbie del deserto, che sto percorrendo in lungo e in largo con i missionari Comboniani per visitare le diverse comunità. Sto facendo davvero l’esperienza del Deserto, e di come sia difficile viaggiarci attraverso!
Seconda motivazione è questo grido. Vorrei che questi video fossero la possibilità per farvi arrivare in parte il grido di questi giovani, di queste popolazioni che vivono in situazioni dure, che hanno visto riprendere la scuola solo a inizio novembre a causa degli scioperi degli insegnanti, esasperati per il mancato pagamento degli stipendi degli ultimi anni, che sono obbligati a lavorare per poter permettersi gli studi universitari… Insomma donarvi la GRAZIA di sentire la voce di questo popolo che abita il deserto, con il quale condividiamo un legame di fratellanza, e che non possiamo permetterci il lusso di ignorare.
Terzo motivo, il più banale forse, perché siamo in tempo di avvento, e come tale è giunto il momento di prenderci il nostro tempo, ritirarci nel silenzio, nel deserto per provare a farci davvero mettere in discussione dalla venuta di Gesù nella nostra vita. Farci mettere in discussione da Gesù che ci parla attraverso questi fratelli. È infatti anche a causa del nostro agire che il loro futuro può cambiare, nel farci smuovere dal loro coraggio e dalle loro parola, decidendo di “perdere” qualche minuto per provare a conoscerli e per provare ad ascoltarli con il cuore aperto.
Ho approfittato di questi spazi per inserire diverse immagini di quotidianità, per provare a farvi immergere ancor più!
Ci tengo molto a ringraziare i giovani (e i meno giovani) che si sono resi disponibili per fare queste riflessioni. Hanno davvero dimostrato di tenerci molto. Spesso ci siamo trovati a ore tarde per poterci mettere a pregare la parola insieme. Vi chiedo di tenere conto anche di questo aspetto mentre ascoltate e vedete questi video. La disponibilità di queste persone è stata straordinaria e ne sono molto grato!
Questa è la condivisione da parte dei giovani che compongono la coordinazione dei giovani di Abéché. Si tratta di una “commissione” della parrocchia che si occupa di coordinare le attività dei movimenti giovanili presenti nella parrocchia. Oltre ai membri della commissione, si sono uniti anche alcuni rappresentanti dei movimenti. In totale i movimenti nella parrocchia a livello giovanile sono 5: Kemkogi, Scout, Guides, J.E.C., C.P.J.C.
La vita giovanile della parrocchia è scandita da questi cinque movimenti e dalle corali. La coordinazione è l’organo che coordina le diverse attività dei movimenti, e si occupa anche di fare momenti comunitari, a cui tutti i movimenti partecipano, soprattutto nei momenti forti dell’anno come natale, pasqua… Oltre a ciò assicurano anche la comunicazione tra parroco e movimenti.
Vi ringrazio per il tempo a noi donato. Vi ringrazio perché questo gesto è già un primo passo verso questi fratelli lontani.
Vi abbraccio!
Giacomo