Lettera di don Piero Gavioli da Bukavu – Rep. Dem. Congo

Cari fratelli e sorelle,

Buongiorno. Immagino che siate tutti e tutte confinati come me. Vi scrivo per darvi alcune notizie (allegate) a partire dall’argomento del giorno, il Covid-19, questo virus invisibile che ci obbliga a stare in guardia. Crediamo che il Signore sia più grande del virus e che ci tenga nelle sue mani. La pandemia ci mostra un nuovo volto della solidarietà, basato sulla nostra comune fragilità di fronte alla malattia. Questa mattina abbiamo celebrato la Messa per i nostri amici e benefattori: eravate invisibilmente presenti nella nostra piccola cappella. Vi chiedo di pregare anche per noi, per le nostre fragilità altre e micidiali: Ebola, combattimenti e massacri, inondazioni … Vi chiedo un pensiero speciale per i nostri confratelli e per la gente di Uvira, colpita da piogge torrenziali che hanno ucciso, devastato, distrutto (allego anche lettera da Uvira)
Il mistero della Pasqua che abbiamo celebrato (da confinati) ci ricorda che la nostra vita è fatta di morte e di risurrezione e che la vita è più forte. La storia di Daniel che vi mando e è un piccolo segno. Il Signore ci tenga vivi.

Piero Gavioli
Don Bosco Bukavu