Pubblichiamo un ricordo di don Francesco Capponi Chico, che ci ha lasciati il 5 aprile, scritto da Silvia e Arcangelo, una coppia di grandi amici e collaboratori di Chico a Itaberai, nella diocsi di Goias in Brasile
Don Francesco Capponi è nato in Italia il 6 giugno del 1940. Da bambino è rimasto affascinato per le cose del Regno di Dio e ha deciso di diventare un missionario per proclamare e vivere i valori del Regno.
Crescendo ha dedicato la sua adolescenza e giovinezza agli studi accademici, filosofici e teologici, ed è stato ordinato sacerdote il 6 giugno 1964 nella diocesi di Modena – Italia. Dopo la sua ordinazione ha esercitato il ministero nelle parrocchie di Maranello e San Faustino (sempre nella diocesi di Modena), fino all’ottobre del 1967.
Sono anni in cui soffia lo spirito dal Concilio Vaticano II e con alcuni amici, anche loro di recente ordinati sacerdoti, decide di esercitare la sua missione in Brasile, nella Diocesi di Goiás. Arriva a Itaberaí nel dicembre del 1967 e la nostra comunità ha avuto il privilegio di averlo per molti anni e in diversi periodi.
I semi che ha seminato continuano a germinare. I gruppi del vangelo, le comunità ecclesiali di base sono stati da lui guidati e incoraggiati e il suo lavoro ha dato numerosi frutti. Il suo amore, la sua dedizione e le sue prese di posizione sono stati molto importanti perché la Diocesi di Goiás fin dal 1972 assumesse come opzione fondamentale il “compromesso” con i più poveri e abbandonati, che ancora oggi la diocesi mantiene e che abbiamo visto incarnarsi nel sostegno e nella difesa dei piccoli coltivatori rurali. I risultati di questo lavoro, che don Francesco Capponi ed altri missionari hanno svolto, sono tutt’oggi ben visibili: solo nella città di Goiás vi sono 24 “assentamentos” (Si tratta di terreni agricoli improduttivi o disabitati che vengono occupati da contadini o lavoratori senza terra) e nella intera diocesi oltre 50.
Il Vescovo di quel tempo, dom Thomas Balduino, lo ha accolto e inviato in missione nella diocesi e nelle parrocchie. Studioso com’è stato, ha motivato e incoraggiato molti giovani e adulti allo studio e alla formazione permanente, illustrando la parola di Dio e insegnando la filosofia, la sociologia, la storia, il diritto, ecc.
Don Francesco ha motivato quotidianamente i laici ad essere protagonisti nella chiesa e ad essere protagonisti della storia.
Sono molti gli incarichi ricoperti all’interno della diocesi e le opere da lui realizzate: parroco, vicario generale, consigliere diocesano, coordinatore di gruppi di formazione, della scuola del vangelo, del gruppo di comunicazione, della pastorale penitenziaria, battesimale, familiare, della terra, della catechesi, ecc. Ma vogliamo evidenziare qui, questa sera, la sua opera di formazione biblica con i laici e i contadini. Credeva nei lavoratori e il suo lavoro ha prodotto un gran numero di animatori comunitari in grado di riflettere sulla parola di Dio e collegarla alla realtà vissuta, proponendo azioni per la sua trasformazione. Tra i suoi scritti ha lasciato un piccolo libro dal titolo “Gli studi biblici di un lavoratore”. Ci ha insegnato che la fede e la vita vanno insieme e che la parola di Dio è lievito e luce per illuminare, incoraggiare e portare speranza a coloro che subiscono ingiustizie, e quando necessario alzare la voce e difendere sempre la vita e i sui diritti.
Don Francesco era un appassionato del Vangelo, della forza che scaturiva e fondamentale per la vita dei lavoratori sfruttati.
Don Francesco metteva tutte le sue conoscenze, la sua saggezza, la sua vita e persino i propri beni materiali al servizio di coloro che ne avevano più bisogno. Don Francesco era un uomo semplice in abiti umili e camminava con i sandali ai piedi. Soprattutto camminava assieme alla sua gente.
Grazie Chico di aver partecipato a questa storia, quella di Itaberaí, della diocesi di Goias così come a quella di tutte le piccole comunità che hai aiutato a far nascere.
Grazie per aver condiviso con noi la tua vita, la tua conoscenza, la tua fede, la tua fermezza profetica e il coraggio in difesa dei piccoli di questo paese.
Grazie soprattutto per aver condiviso la tua vita con noi.
“Vai com Deus”, riposa in pace e sappi che continuerai ad essere presente nel nostro viaggio, il tuo spirito ci darà forza. Pace e Bene!