La missionaria laica, tornata alla casa del Padre giovedì 2 maggio, è stata ricordata domenica scorsa durante una partecipata celebrazione eucaristica nella chiesa di Castelnuovo Rangone. Tanti i ricordi e le testimonianze che hanno tracciato il ritratto di una donna forte, intelligente, generosa e in anticipo sui tempi. «La zia Anna ha dimostrato a tutti di essere una donna emancipata, andando in controtendenza alle donne del suo tempo – ha spiegato una nipote della Melini in una preghiera dei fedeli –, sapendo applicare la cultura e la devozione della sua vocazione, senza lasciarsi intimorire dagli ostacoli che si presentavano sul suo cammino».
Un’altra nipote ha sottolineato che «chi l’ha conosciuta, non può non ricordare il suo entusiasmo, la sua forza, la sua passione e determinazione, il suo spendersi, senza riserve e senza scuse, per i diritti dei più deboli. Un cuore acceso dal fuoco dell’amore di Dio. Lei ha contagiato e infiammato chi ha incontrato. È stata un fuoco capace di piegare anche il governo, perché riconoscesse la terra a chi ne aveva bisogno. Un fuoco che continua a bruciare nella comunità che ha fondato e scaglia anche noi oggi con la sua testimonianza».
Al termine della celebrazione, diverse sono state le testimonianze che hanno messo in luce l’importante eredità della missionaria laica. Anna Zambolin, segretaria dell’Ufficio missionario diocesano e grande amica di Anna Maria Melini, ha ripercorso le tappe della vita della missionaria, facendo emergere la personalità forte e il grande legame che le univa: «Ho conosciuto Anna nella mia adolescenza, ai tempi dell’Azione Cattolica, e ad ogni incontro ci portava la sua sapienza, la sua intelligenza e la sua preparazione biblica, in tempi in cui il Concilio Vaticano II non ci aveva ancora messo in mano la Parola del Signore e la religiosità si limitava alla recita delle preghiere e del rosario. Per me è stata un punto di riferimento importante quando ho deciso di fare l’esperienza missionaria in Brasile, ma è stata anche una sorella maggiore e una maestra. Anna Maria ha gettato tante reti con le comunità di base, nelle quali la Parola del Signore guidava la riflessione e faceva prendere posizioni per la vita di tutti i giorni».
Parole rotte dalla commozione quelle del fratello Luigi, che dopo i ringraziamenti di rito ha detto: «Voglio ringraziare anche mia sorella, Anna Maria, per la vita esemplare totalmente spesa per il Signore e per gli altri. Dalla vita in famiglia, dove ha ricevuto la sua solidissima educazione religiosa, alla Gioventù femminile di Azione Cattolica fino al trasferimento in Olanda nel 1958, per frequentare un corso internazionale interreligioso. Nel 1961 andò in Brasile, prima a San Paolo poi in Goias. Solo nel 1974 si trasferì a Goiania per una casualità: la sua Volkswagen infatti la lasciò a piedi in quella zona di campagna, dove trovò delle persone che l’aiutarono. Qui si è fermata e non è più venuta via. Negli ultimi anni, quando la salute ha iniziato a vacillare, ha deciso di restare accanto alle persone con cui ha scelto di camminare, che l’hanno accolta e accudita fino alla fine».
Da Nostro Tempo del 12 maggio 2019
Articolo di Luca Beltrami
qui un video dei ricordi durante la messa a Castelnuovo Rangone
qui alcune foto della celebrazione