Missionario della solidarietà e della gioia
Molto giovane ancora
Dall’Italia è partito.
Cuore di missionario,
utopia del Regno coltivava,
Spirito di angelo custode.
La sua destinazione: Arcidiocesi di Goiânia.
Dom Fernando, Itauçú lo hanno accolto.
Atteggiamento forte e allegro.
Abbracciava, schiaffeggiava, giocava
e il vangelo annunciava.
Molte storie le varie comunità
ricordano con affetto nel loro cuore.
Gli aneddoti, gli scherzi,
i racconti popolari, unici
nel cuore delle persone si sono annidati.
Nella bella Italia è stato richiamato,
Tristezza, desolazione, comunità, preghiera.
Obbediente senza lamentarsi, come l’agnello.
Anche la c’era bisogno di condividere i doni ricevuti,
per lasciare nel vecchio mondo il suo segno.
Il Brasile e la sua gente hanno impresso la sua mente,
Il vescovo Thomas e la sua diocesi è andato a cercare.
Era tempo di tornare e il lavoro iniziato, completare.
I poveri, emarginati evangelizzare.
Cuore di bambino, volontà di un gigante.
Già vecchio, ma forza di un re leone.
E oltre la giovialità ricorrente,
umilmente al servizio di tutti.
I poveri privilegiava, amava,
tutto questo senza molta confusione.
Ha fatto visita a molte persone, poveri e malati,
non lasciava soli gli anziani. Presenza, allegria
senza teorie, con la pratica, l’inclusione.
Un ragazzo gioioso che incantava.
Sorrisi e battute gettava come semi.
Collaborazione cercava, nessuno disprezzava.
Italia, municipio, politici, amici,
A tutti comunicava la sua semplicità francescana.
Il cuore si scioglieva, convinceva!
E il suo scopo, poco a poco raggiungeva.
Spiritualità, educazione, salute,
le sue preoccupazioni quotidiane, quanta simpatia!
A se stesso non ha mai pensato, si donava completamente.
Nei suoi occhi si capiva benissimo: quanta gioia!
Alla fine, il Vangelo annunciava la felicità.
Asili, scuole, centri comunitari,
la promozione sociale, la casa di campagna, che sogno!
Centro di formazione, dedizione per una
pastorale integrata, azione sociale,
Grande patrimonio, eredità antiche.
Le forze fisiche scomparendo, calando
limitazione naturale, temporalità, umanità!
Preoccupato a non essere di peso
torna nella sua terra natale, riluttante.
L’asilo per i sacerdoti anziani è la sua missione finale.
Nel suo letto diventato la sua casa
esprime il tuo affetto per Itaberaí:
“dormo poco, per riposare faccio un viaggio
con il pensiero e a Itaberaí atterrò.
La gente vado a visitare, con loro converso
e come per incantesimo, molto felice mi riposo”.
Oggi brilla un’altra stella nel cielo,
un angelo arriva e vi rimarrà.
Tristezza e gioia si mescolano.
Era necessario partire, il corpo lasciare.
Santo don Eligio Silvestri, prega per noi.
Il Padre, apra le braccia, spalancate
in modo che abbracciando questo grande fratello
i poveri di Itaberaí si sentiranno
allo stesso modo abbracciati, benedetti!
Ci ha lasciato, simbolo di Itaberaí, rallegramenti!
Il nostro arrivederci, la sua costante presenza
sarà ricordata dalla comunità in ogni momento.
Missione compiuta, riposa in pace
Tra le braccia del Padre e di Maria, a lungo
Eligio Silvestri vivrà santamente.
Arcangelo Scolaro, novembre 2019
Pe. Eligio Silvestri
Missionário da solidariedade e alegria.
Muito jovem ainda
Da Itália partiu
Coração de missionário
Utopia do reino acalentava,
Espírito de anjo da guarda.
O seu destino: arquidiocese de Goiânia
Dom Fernando, Itauçú o acolheu
Atitude forte e bem-humorada
Abraçava, batia na testa,brincava
E a boa nova anunciava.
Muitas histórias a comunidade vizinha
Em seu coração guarda com carinho
As anedotas, as traquinagens
A história oral, sem igual
No coração das pessoas se aninha
Para a bela Itália chamado a voltar,
Tristeza, desolação, comunidade, oração
Obediente sem reclamar, qual cordeiro
Lá também era preciso os dons partilhar
No velho mundo sua marca deixar.
O Brasil e seu povo de sua mente não desvia
Dom Tomás e sua diocese foi procurar
Era hora de voltar e a obra iniciada completar
Os pobres, marginalizados evangelizar
Coração de criança, vontade de gigante.
Já idoso, força de rei leão
E além de jovialidade recorrente
Humildemente a todos servia
Ao pobre privilegiava, se apaixonava
Tudo isto sem muita confusão.
A muitos visitava, pobre e doentes
O idoso não isolava, presença e alegria
Sem teorias, na prática, a inclusão
Um menino alegre que encantava
Sorriso e brincadeiras jogava como sementes.
Parcerias procurava, a ninguém desprezava
Itália, prefeitura, políticos, amigos
A todos sua simplicidade franciscana
O coração derretia, convencia!
E seu intento, aos poucos alcançava.
Espiritualidade, educação, saúde,
preocupação do dia a dia, quanta simpatia!
em si não pensava, se doava
nos olhos se percebia: quanta alegria!
No final, o evangelho apontava felicidade.
Creches, escolas, centros comunitários,
Promoção social, chácara, que sonho!
Centro de formação, preocupação
Pastoral integrada, ação social,
Grande legado, herança ancestral
Forças físicas faltando, minguando
Limitação natural, temporalidade, humanidade!
Preocupação de não dar trabalho
Para sua terra natal retorna, renitente
Asilo de padres idosos sua missão final.
Já em seu leito como morada
expressa seu carinho por Itaberaí:
“pouco durmo, para repousar uma viagem
Com o pensamento Itaberaí aterrissar
As pessoas vou visitar, conversar
E como encanto, muito feliz eu descanso”
Hoje, mais uma estrela no céu brilha,
Um anjo de lá desce e permanece
Tristeza e alegria se misturam
Era preciso partir, o corpo deixar
Santo Padre Elígio Silvestre, rogai por nós.
Ó pai, abra seus braços, bem abertos
Pois ao abraçar em grande irmão
Os pobres de Itaberaí, hão de se sentir
Igualmente abraçados, abençoados!
Partiu, homenagem de Itaberai, sentimentos !
Nosso até logo, sua presença constante
Serás recordado, pela comunidade todo instante
Missão cumprida, descanse em paz
Nos braços do Pai e de Maria, longamente
Elígio Silvestri vive santamente.
Arcangelo Scolaro Novem 2019