Non potevo fare di meglio dai miei 25 anni in poi

Lorenzo Malagoli 28 anni, originario di Soliera, è da poco rientrato dal Madagascar e ci racconta quelli che sono stati questi suoi ultimi tre anni vissuti in terra malgascia. Non è facile mettere ordine tra le mille esperienze vissute, i tanti volti e storie di vita incontrate in questo lasso di tempo. Ma i sorrisi sgorgano ad ogni domanda ripensando a quanto vissuto. La fortuna di aver potuto fare una scelta di questo tipo e la consapevolezza di aver vissuto pienamente questi ultimi anni; con estrema gioia afferma: “non potevo fare di meglio dai miei 25 anni in poi”.

Ma facciamo un passo indietro, al momento della scelta e all’esperienza che ha stravolto la sua vita e le prospettive sul suo futuro. Perito chimico, nel 2012 parte per un’esperienza missionaria estiva tramite il Centro Missionario di Modena, destinazione: Albania. Con un sorriso ci dice scherzoso: “L’Albania mi ha rovinato la vita”. Si percepisce dalla sua voce la gioia di tale stravolgimento. Un’esperienza che lascia un segno tanto forte in lui, che dopo cinque anni di lavoro decide di lasciare tutto e ripartire, pronto per mettersi in gioco e rivivere quella gioia e vita vissuta in pienezza che aveva sperimentato solo quell’estate di qualche anno prima.

Il Madagascar giunge in maniera quasi casuale, una volta giunta la proposta del progetto nel quale sarebbe stato inserito grazie alla rete Volontari nel Mondo RTM di Reggio Emilia, ancora una volta Lorenzo ci stupisce affermando quanto pensato nel momento della scelta: “ Era lontano, mi sembrava difficile: allora andiamo!”. Si percepisce da queste parole il desiderio di partire, di mettersi in cammino, a fianco dell’altro anche se ancora non si conosce, indipendentemente dalla destinazione ma con la semplice voglia di mettersi a disposizione. Una volta giunto in Madagascar, le attività svolte sono state tante e la necessità di reinventarsi è stata essenziale. La sua abilità da perito chimico talvolta gli è tornata utile, ma rendendoci partecipi della sua ‘giornata tipo’ malgascia non può non risultare evidente e lampante la felicità nel raccontarci tanto la semplicità quanto le difficoltà di una missione. La vita in condivisione, il lavoro alla fattoria (sia in ufficio sia con gli animali), il suo ruolo da professore di educazione fisica all’interno dell’ospedale psichiatrico di Ambokala e  le attività di educazione e socializzazione con i ragazzi di strada. Proprio su quest’ultima attività rivolta ai numerosi bambini e ragazzi che vivono all’interno del mercato di Manakara  dedica  qualche parola in più, sottolineando l’importanza di dedicare loro tempo, l’attesa e il saper essere elastici; un’attività che ha come obiettivo prioritario quello di offrire un punto di riferimento a bambini che vivono soli in una situazione alquanto precaria.

Infine, concludendo la chiacchierata, è impossibile non fare cenno alle infinite e ancora troppo lampanti contrapposizioni che il Madagascar vive, dalla politica ancora quasi del tutto inesistente se non tramite campagne promozionali prive di veri e propri programmi elettorali, alla popolazione che è ancora profondamente spaccata tra chi vive al di sotto della soglia di povertà e chi invece può sfoggiare lussuosi SUV all’interno della capitale, Antananarivo. È proprio questa simbolo di ingiustizie ancora troppo evidenti: grandi palazzi e baraccopoli si fronteggiano da una parte all’altra delle strade.

Nonostante ciò, adesso, rientrato ormai da qualche settimana in Italia, Lorenzo afferma con tutta onestà e serenità, come lui stesso si senta il vero ‘vincitore’ di questa esperienza. Una vittoria che è sinonimo di arricchimento personale nell’animo e nel cuore. Non è tanto l’aiuto fisico che lui ha portato là, quanto la ricchezza interiore che questa esperienza gli ha regalato. Ci saluta quindi con la consapevolezza da un lato di aver fatto nel suo piccolo, nella sua vita qualcosa di speciale, dall’altro che il senso di sazietà che ora sente (a poche settimane dal suo rientro) è solo parziale; probabilmente ci ricascherà e il sorriso vela già un nuovo desiderio di partenza.

Eleonora Maccaferri