Tornerà tutto come prima? Il dopo-virus per la nostra gente (dai reggiani in Amazzonia)

Santo Antônio do Içá-Diocesi di Alto Solimões-Amazonas  4/3/2020

TORNERÀ TUTTO COME PRIMA? Il dopo-virus per la nostra gente.

Alcune riflessioni da una conversazione a tre: Burani G, Carlotti G, Fortunato. Una premessa: siamo qui da cinque mesi e non abbiamo la pretesa dí conoscenze approfondite; ci vuole tempo e vita condivisa con la gente.
Prima del virus.
La nostra gente non va di corsa. I ricchi non sono molti, ma hanno in mano tutto: commercio, trasporti, politica. La garanzia del lavoro è per coloro che sono dipendenti del comune nell’area della salute, della scuola e dei servizi pubblici (manutenzioni, spazzatura…).
Molti nostri collaboratori, leader di comunità, sono impegnati nella scuola.
La maggior parte della gente vive poveramente ma non sono alla fame: vivono di pesca, guadagnano la giornata con lavori precari, occasionali; la gente che abita lungo il fiume vive di pesca e agricoltura. Tutte le famiglie “ribeirinhas” ricevono la ‘borsa famiglia’ (sussidio economico familiare che esige la frequenza dei figli a scuola) come pure il 50% o forse più, delle famiglie che vivono in città. La piaga sociale più diffusa è la droga, proveniente dalla Colombia e Perù: consumo e traffico.
Non ci sono evidenti conflitti sociali.
Cosa lascerà il passaggio di questo virus?
Nel rispetto del dolore e della morte di tante persone, ci sembra di poter dire che l’economia, lo stile di vita e la cultura di questa gente pagherà un prezzo minore di sofferenza, rispetto al mondo occidentale.
Forse aiuterà a:
– relativizzare sogni indotti dal capitalismo e da una cultura consumistica del Nord-America, Europa,…;
– ad aprire gli occhi ed accorgerci che l’illusione di un progresso non garantisce la vita;
– a valorizzare anche altre culture, imparando a convivere con il creato.
Abbiamo ricevuto messaggi carichi di ‘catastrofismo’ da ‘giudizio universale; la gente qui si affida a Dio, chiede, ringrazia, accetta.
Tornerà tutto come prima?
Dopo questa esperienza possiamo ancora dire che l’ideale per la qualità della vita è il “come prima“?
Anche da qui, ai confini dell’Amazzonia brasiliana, abbiamo avuto la possibilità di uno sguardo sul mondo, bombardati dai media. Siamo certi che l’Italia e l’Europa stanno facendo la dura esperienza della fragilità e della sofferenza; questo può renderci più attenti e vicini alle persone di tutte le zone della terra dove si continua a morire di fame, di guerra, di ingiustizia. L’esperienza ci aiuta a cambiare.
Approfittiamo per inviare il nostro augurio Pasquale. Il Signore ci aiuti a non pensare alla Pasqua come alla ‘rianimazione’ di Lazzaro che torna alla vita di prima…e morirà; la risurrezione di Gesù ci chiede un salto di qualità, un “di più” di vita: il “bem viver”. Il Signore ci ha posto nella Creazione, maschio e femmina li creò, affinché nella fraternità e nella gratuità del dono assaporiamo il senso della Vita.
Dalla morte alla Resurrezione: BUONA PASQUA.
don Gabriele Burani, don Gabriele Carlotti, don Fortunato Monelli

PS
Un caro saluto a voi, vostre famiglie e amici del CMD. Diamo continuità a quello che vi abbiamo scritto inviandovi questa riflessione di un leader indio: Ailton Krenak.
“ Il pensiero vuoto dei bianchi non riesce a convivere con l’idea di vivere nel mondo ‘senza far niente’. Pensano che la ragione dell’esistenza sia il lavoro. Hanno così tanto ridotto in schiavitù altri da sentirsi obbligati a ridurre in schiavitù se stessi. Non possono fermarsi, fare esperienza della vita come un dono e del mondo come un luogo meraviglioso. Il mondo reale che possiamo condividere non deve essere per forza un ‘inferno’, può essere, invece, un luogo bello e buono. Quello che stiamo vivendo in questi ultimi anni in Brasile è una specie di esplosione capitalista, come una metastasi in un organismo, già ammalato. Un organismo che non riesce più a cercare acqua da bere, quale medicina salutare; e per questo si avvelena sempre più producendo una agricoltura ‘drogata’ (da manipolazioni genetiche, pesticidi, ecc.).
Questa specie di metastasi del pensiero dell’uomo bianco sulla Terra è oggi il maggiore inganno”.
BUONA PASQUA