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preghiera_seconda domenica di avvento
Canto
Salmo 84
Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti!
L’anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.
Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido
dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari,
Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio.
Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore.
Passando per la valle del pianto
la cambia in una sorgente;
anche la prima pioggia
l’ammanta di benedizioni.
Cresce lungo il cammino il suo vigore,
finché compare davanti a Dio in Sion.
Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera,
porgi l’orecchio, Dio di Giacobbe.
Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato.
Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri
che mille nella mia casa;
stare sulla soglia della casa del mio Dio
è meglio che abitare nelle tende dei malvagi.
Perché sole e scudo è il Signore Dio;
il Signore concede grazia e gloria,
non rifiuta il bene
a chi cammina nell’integrità.
Signore degli eserciti,
beato l’uomo che in te confida.
+ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1, 1-8)
Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
qui la riflessione video di p. Mario Ghezzi
Ascolta “2.Domenica d’Avvento 2020 – 6 Dicembre 2020” su Spreaker.
Riflessione – padre Mario Ghezzi, missionario del Pime, direttore di Mondo e Missione
Siamo qui a commentare questo vangelo della seconda domenica di Avvento, primo capitolo del vangelo di Marco. Il vangelo di Marco è un vangelo molto essenziale che non ha molti giri di parole. Va diritto alla questione fondamentale, sempre. E questo vangelo inizia proprio così: Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Vangelo significa buona novella, buona notizia, e iniziare una storia con una buona notizia è sempre una gran bella cosa. Quindi il Signore arriva tra di noi in questo natale, è arrivato tra di noi 2000 anni fa, arriva nel cuore di ognuno di noi, come una buona notizia: qualcosa di buono da cui partire. Generalmente quando si inizia una nuova stagione, una nuova esperienza, si parte da qualche cosa di buono. Non si può partire da una cattiva notizia. Costruire su una cattiva notizia è troppo faticoso ed è anche troppo rischioso. Il vangelo di oggi ci sta dicendo che c’è una buona notizia da cui partire, c’è una buona notizia da cui ripartire, e questa buona notizia è che questo Gesù è il Figlio di Dio che viene per noi, viene per me, viene per te, viene per incontrarci, viene per mettere nel cuore di ognuno di noi il seme di questa buona notizia, della possibilità di ricominciare o di cominciare una vita nuova, qualcosa di bello, qualcosa di importante, qualcosa che sembrava magari finito può ripartire perchè arriva Lui, perchè arriva Lui a stare nel nostro cuore. Chi è questo Lui che arriva? È Cristo, il Figlio di Dio. Pensate, niente di meno che il Figlio di Dio che si fa uomo. Può sembrare un evento lontano, può sembrare una cosa che non tocca il nostro cuore ma nella realtà questo piccolo presepe ci dice qualcosa di grande, ci dice che questo Figlio di Dio ha due braccia, due gambe, due occhi, una bocca, un naso proprio come ce li ho io, proprio come ce li hai tu. Quindi questo evento, questo fatto ci sta dicendo che noi siamo come Dio ed è qualcosa di veramente strabiliante, qualcosa di cui non riusciamo a capacitarci, a capire. Noi abbiamo le stesse caratteristiche di Dio e questa è una cosa veramente grande perché dice l’infinita possibilità che c’è in ognuno di noi di costruire, di fare del bene, di vivere una vita in bellezza, anche quando magari le fatiche che affrontiamo sono tante, ma c’è sempre una bellezza da scoprire, c’è sempre una buona novella nascosta, evidente, da scoprire, da far risaltare perché questa è la verità di Dio e questo è ciò che Dio porta nelle nostre vite.
Quando Giovanni comincia a battezzare nel deserto e chiede la conversione dai peccati la gente accorre: Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Là dove c’è profumo di Dio (perché Giovanni non è Dio, sta solo preparando la strada a questo piccolo bimbo) allora la gente corre, allora la gente non si ferma, il popolo ha bisogno di questa buona novella, ha bisogno di incontrare questo uomo che si fa Dio per sentirsi come Lui, per capire che c’è la possibilità di una vita che può veramente esplodere.
Io sono stato diversi anni missionario in Cambogia, nel Sudest asiatico, un paese buddista al 95%. I cattolici erano una sparuta minoranza. Su 18 milioni di abitanti i cattolici erano solo ventimila quindi non ci vedevano neanche eppure la notte del 24 dicembre il cortile della chiesa si riempiva e dovevamo celebrare la messa di Natale in cortile perché la chiesa non bastava: tutti gli anni. E la gente veniva con una grandissima curiosità: perché questo manipolo, questo gruppetto di cristiani gioisce così tanto per la nascita del loro Dio? Per quale motivo?
La venuta di Cristo genera curiosità, genera desiderio, genera possibilità di incontrare e possibilità di ripartire, possibilità di entrare in una vita nuova.
E poi Giovanni dice ancora Viene dopo di me colui che è più forte di me colui che è più grande di me. Perché Giovanni dice che Gesù è più grande di Lui? Perché se Giovanni battezzava semplicemente con l’acqua e chiedeva la conversione dei peccati, Gesù è colui che arriva e parla direttamente al cuore, al cuore di ognuno di noi, va all’essenziale come ci va il vangelo di Marco. Va all’essenziale del cuore di ognuno di noi per dirci: “É arrivata la buona novella, sono qui per te, sono qui e ti guardo negli occhi perché ho due occhi come te; sono qui e ti parlo perché ho una bocca come te; sono qui e ti abbraccio perché ho due braccia come te, abbracciami anche tu”. Buon Avvento a tutti!
Salmo 85
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con fiducia.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
Canto