Mi capita spesso di andare in Duomo a Modena per accompagnare missionari di passaggio sulla tomba di Luisa Guidotti, ma quando nel mese di dicembre scorso sono stato in Zimbabwe e ho potuto sostare un po’ nel luogo in cui Luisa è stata uccisa, l’emozione è stata molto forte. Il mio pensiero è andato subito ad una sua lettera del marzo 1979 (pochi mesi prima della sua uccisione) in cui scriveva ad Adele Pignatelli, presidente dell’Associazione Femminile Medico Missionaria di cui faceva parte: “Grazie di lasciarmi qua in questo momento difficile a testimoniare l’amore del Signore per i fratelli. Tu sai come è stato difficile per me diventare missionaria e quanto penoso è stato per tutti voi accettarmi interamente come sono, con tutti gli enormi difetti di carattere e di temperamento che ho, eppure come è bello aver perseverato! La croce adesso è pesante, ma è insieme anche dolce da portare; ha il profumo della resurrezione”.
Luisa sapeva il pericolo che correva ma ha desiderato condividere la vita della “sua” gente fino in fondo: era davvero una Shona con gli Shona.
La sua vita era comunque donata già prima di essere uccisa: era donata quando era a Modena, sempre attenta ai più bisognosi e fragili; era donata nell’ospedale (ora intestato a lei) della All Soul’s Mission di Mutoko ed era donata ai lebbrosi di Mutemwa.
Sono andato in Zimbabwe insieme ad Andrea Sperotti dell’Associazione Luci nel Mondo, specializzata nella realizzazione di video che raccontano la missione e i missionari. Abbiamo visitato in luoghi in cui Luisa ha operato e raccolto testimonianze di persone che hanno lavorato con lei. Tutti ci hanno raccontato di una donna desiderosa solo di vivere il Vangelo e testimoniare l’amore di Dio per tutti. Lo faceva con grande gioia e naturalezza soprattutto curando i malati che si presentavano da lei a qualsiasi ora del giorno e della notte in un tempo veramente difficile a causa della guerra che l’allora Rhodesia stava vivendo. Non faceva distinzione tra le persone ma certamente aveva un amore particolare per i poveri.
Il materiale raccolto diventerà un video che sarà presentato a livello nazionale in occasione della Giornata dei Missionari Martiri che cade ogni anno il 24 marzo.
Siamo rientrati dallo Zimbabwe il 17 dicembre e proprio in quel giorno è stato promulgato il decreto di venerabilità per la Serva di Dio Luisa Guidotti: davvero un incoraggiamento per tutti noi a cercare di vivere fino in fondo il Vangelo di Gesù come ha fatto Luisa.
Francesco Panigadi