“Un amico del Papa” così il Papa per primo lo ha definito tale, Marcelo Figueroa venerdì 17 marzo ha tenuto un profondo incontro presso la chiesa di San Pio X per raccontare un pò più da vicino la figura di Papa Francesco in occasione del decimo anniversario del suo pontificato (13 marzo 2013- 13 marzo 2023).
Presbitero della chiesa presbiteriana argentina, a lungo editorialista dell’Osservatore Romano e attuale direttore dell’Osservatore romano in Argentina, Marcelo rappresenta un chiaro esempio di scambio tra chiese ed ecumenismo.
Racconta di aver conosciuto Bergoglio circa 25 anni fa quando dirigeva la Società Biblica argentina: una fraternità mondiale con origine protestante ma con uno sguardo ecumenico nello studio della Bibbia. Un lavoro che lo ha impegnato nella traduzione della Bibbia nelle lingue delle popolazioni indigene dell’Argentina.
Una teologia della traduzione che parte dai popoli della periferia fino a noi che siamo considerati il centro; un ecumenismo a cerchi concentrici non solo tra cristiani o con
altre religioni, ma rivolto anche alla pace, alla giustizia, alla misericordia. Un’idea con la quale il Papa ha intuito si potesse camminare insieme, creando un “ecumenismo biblico”. Perciò nel 2010, dopo aver concluso la sua esperienza all’interno della Società Biblica, Bergoglio lo invita a lavorare all’interno dell’episcopato di Buenos Aires, come ‘assessore biblico’. Sorridendo ricorda il dialogo scambiato con il Papa poco prima di iniziare il nuovo incarico: “ Quindi lei vuole che un laico protestante diventi assessore di un cardinale cattolico sulla Bibbia?”- “Esattamente” rispose Bergoglio. In quegli stessi anni anche la proposta di creare un programma televisivo che raccontasse di cosa si occupava il cardinale Bergoglio nel suo Paese. Grazie alla collaborazione con il rabbino Abraham Skorka, rettore del seminario rabinico latino-americano iniziò un programma di dialogo interreligioso che si concluse solo nel momento in cui Francesco venne nominato Papa.
E’ grazie ad aneddoti come questi che Marcelo trasmette e racconta la sua relazione di profonda amicizia instaurata con il Papa in questi anni.
Una visione ecumenica “delle viscere” quella del Papa, così la definisce Marcelo; una visione spirituale che non è “da biblioteca” ma profondamente profetica come evidenziano le due Encicliche Laudato Sii e Fratelli Tutti.
Infine circa il concetto di sinodalità, anche Figueroa la indica come un cammino rivoluzionario, fondamentale, crescente e irreversibile. Una sinodalità che nasce dalla base del popolo e trova il suo centro in quella che si può definire la teologia del popolo.