“Scegli dunque la vita” lettera di Debora dal Madagascar

Ampasimanjeva 21/03/2023

_”Scegli dunque la vita”
“Koa fidio ary ny fiainana”_

Questa parola dal Deuteronomio che ho ascoltato a Messa alla CdC di Tongarivo la mattina in cui sono partita per Ampasimanjeva mi ha accomapagnato nel viaggio.. e ancora oggi mi accompagna!
Sarei dovuta partire il mercoledì delle Ceneri, ma a causa del ciclone che ha colpito il sud del Madagascar sono partita il giorno dopo.. Questo è stato un regalo per me, perché ho potuto passare l’inizio della quaresima insieme alla comunità di Tongarivo.. Al Rosario, ognuno ha pescato un biglietto con il nome di una persona della comunità, perché in questo momento forte di preparazione alla Pasqua ogni persona portasse nel cuore e nella preghiera qualcuno in particolare, perché ognuno potesse accompagnare ed essere accompagnato! È stato un momento bello, in cui anche gli ospiti sono stati molto partecipi e si sono divertiti e per me, in partenza da quella comunità in che mi ha accolto per i primi mesi del mio arrivo in Madagascar, un modo bello per sentirmi in relazione con le persone e luoghi incontrati in capitale e un invito a ricordarmi che anche da lontano ci si può accompagnare!
Sono scesa insieme a Giorgio e Marcello, due medici di Crema che sono venuti in aiuto all’ospedale dopo l’emergenza a causa dell’incidente; il viaggio è stato lungo, ma guardarsi intorno tra le campagne che si incontrano andando verso il sud, è sempre un bel passatempo.. solo nell’ultimo tratto di strada ero impaziente, i 12 chilometri di strada sterrata che portano ad Ampasimanjeva mi sono sembrati infiniti, non solo perché ovviamente si andava piano, ma perché sapevo che mi avrebbero portato nel luogo che mi ha attratto da lontano e mi ha portato in Madagascar.
Una delle prime sensazioni appena arrivata è stata che qui non ci sono confini, non ci sono cancelli che delimitano casa di uno casa dell’altro.. ma tutto è collegato, il paese, l’ospedale, le case dei volontari, la casa delle suore.. e allo stesso modo anche con le persone e si è portati a non avere confini.. si vive vicino ai dipendenti e alle loro famiglie, alle persone del villaggio e ai malati dell’ospedale.. ognuno nella sua casa, ma a stretto contatto ogni giorno.. e poi ho trovato un luogo, di cui avevo tanto sentito parlare, ma che ho iniziato a sentire così particolare e speciale solo dopo averci vissuto qualche giorno!
Mi sento portata allora a scegliere la vita in questo posto, accorgendomi piano piano che sono aiutata da chi ogni giorno lotta per scegliere la vita.. qui i poveri sono davvero tanti, e si avvicinano ogni giorno alla casa delle suore dove ricevono un aiuto per il cibo!
Mi sembra una scelta di vita e verso la vita anche quella dei dipendenti dell’ospedale, che vivono in questo villaggio sperduto e lontano da grandi centri.. qualcuno vive lontano dalla famiglia, altri hanno deciso di portare tutta la famiglia qui..
Qui sto vivendo la bella differenza tra il lavorare per, del decidere per, del fare per, al lavorare con, decidere con, fare con.. lavoro principalmente in farmacia e tante volte non mi sento di aiuto, anzi, sbaglio spesso e mi sembra di appesantire e togliere tempo agli altri perché ho bisogno di imparare, conoscere, entrare in questo mondo così diverso da quello in cui ero abituata a vivere.
Allora la collaborazione con chi lavora qui, mi sembra una delle cose più belle e naturali, che mi parlano di scambio e abbattimento di quei muri che rischiano di farmi sentire migliore, più brava.. Sono ormai arrivata da un mese e sono successe tante cose in questo tempo, ne dico solo tre che mi hanno fatto sentire in modo particolare la presenza di un Dio vicino che non mi lascia sola e non vuole lasciare solo nessuno:
– l’otto marzo passato con le donne che lavorano all’ospedale alla grande festa in paese dove eravamo davvero tante! Mi sono sentita accolta e ho approfittato di questo giorno di festa come occasione per conoscersi meglio e festeggiare;
– l’arrivo di una gemellina, Louise, che la famiglia ha portato qui alla case delle suore perché la tradizione dice che non si possono tenere gemelli.. È rimasta da noi soltanto 24 ore, ma sufficienti per lasciarmi catturare dal mistero e dalla bellezza della vita, che più è piccola, più è potente!
– diversi momenti di preghiera condivisi con il personale e i malati dell’ospedale, in particolare la Via Crucis del venerdì pomeriggio, dove i bimbi guidano la processione attraverso i vari reparti.. quale luogo per ricordare le sofferenze di Gesù se non questo?
Da qualche giorno sono arrivati anche Emanuele, Maria Teresa e la piccola Ludovica Toky.. è stato bello ritrovarsi per vivere qui tutti insieme; la condivisione quotidiana con loro e con sr. Josiane, sr. Alphonsine e sr. Francine mi sostiene e mi fa sentire che la preghiera e la vita insieme sono il luogo in cui sono in famiglia, luogo dove ricaricare le energie per poi iniziare ognuno le varie attività..
Grazie ad ognuno di voi, per continuare ad accompagnarmi e ad accompagnarci, vi mando qualche immagine di sorrisi e colori che riempono le giornate qui!
A presto!
Debbi