Ampasimanjeva, 16 marzo 2025
II domenica di Quaresima
“Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto”
(Lc 9,29)
È la domenica della Trasfigurazione e pensare a quello che è succeso su quel monte a Gesù e agli apostoli e la richiesta di Pietro di fermarsi perchè ha visto una cosa bella mi fa finalmente fermare per condividere qualche pensiero su questi ultimi mesi passati!
È un po’ che non scrivo, è stato un tempo lungo e ricco e ho voglia di raccontarvi una piccola parte (ma molto significativa) di ciò che è successo!
Sono arrivate persone nuove qui (in particolare Monica e Marco, due giovani che staranno qui con noi sei mesi per condividere la vita e il lavoro in ospedale), mesi per me di riassestamento, rinnovamento, mesi in cui il caldo si è fatto sentire e questo ha inciso sulla vita delle persone, soprattutto di chi per la troppa siccità non può lavorare la terra..
Ma soprattutto, ancora una volta, sono stati mesi arricchiti e sostenuti dalle relazioni..
Relazioni approfondite con chi ho ritrovato qui e mi ha accolto ancora una volta e relazioni nuove, relazioni “veloci” in cui uno solo sguardo o parola mi ha fatto pensare al volto luminoso di Gesù e relazioni più “lente”, in cui mi è sembrato di vedere “cambiare d’aspetto” il volto delle persone grazie alla loro forza e voglia di vivere!
Vorrei raccontarvi di tre volti che nel tempo sono cambiati d’aspetto (proprio visibilmente) e mi hanno provocato nel cambiare il mio volto, il mio sguardo, hanno cercato di farmi aprire gli occhi almeno per un attimo con la loro forza e pazienza.
Il primo è il volto di Memesa, una bimba che è arrivata ormai un anno fa qui in ospedale, era molto grave a causa di una forma grave di malaria e quando in novembre sono tornata sono stata molto felice e sorpresa di vedere il suo volto sorridente.. le cure degli infermieri della pediatria, gli esercizi con la fisioterapista dell’ospedale Nandrianina, l’amore e dedizione della sua mamma e la sua voglia di vivere hanno fatto si che ricominciasse a correre con i suoi fratelli tra gli alberi, della sua casa, dove siamo passati a salutarla; lei e la sua mamma ci hanno dato con molta gioia qualche frutto dal loro giardino (molto probabilmente quel poco che hanno).
Poi c’è Anthonia, nata di 850 grammi il 10 gennaio, all’inizio del settimo mese di gravidanza! Senza macchine per i bimbi nati prematuri e solo un’incubatrice fatta di coperte, ha iniziato a mangiare bene, crescere ogni giorno, e riempire di gioia la mamma e la nonna che sono sempre con lei.. Quando passo a salutarle o le incontro per l’ospedale mi dicono di quanti grammi è cresciuta e la loro gioia arriva anche a me! Grazie a loro per essere testimoni di pazienza, espressione di gioia per i piccoli passi fatti e di credere nella forza della vita nella fragilità..
Poi, ho spesso impresso nella mente il volto di Silamo che è arrivato con un grave trauma cranico l’8 febbraio proprio mentre stava per cominciare la messa per i tutti i malati nella sala vicino all’ospedale che si celebra ogni anno..
La dr. Hortense e gli infermieri vestiti a festa per partecipare alla messa, si sono subito diretti in ospedale dove piano piano, per diverse ore hanno cercato di tenere in vita l’uomo.. Quando finita la messa sono passata da loro mi hanno detto: “Noi la festa e la preghiera del malato l’abbiamo fatta qui..” niente di più vero!
Pochi giorni dopo Silamo ha iniziato a mangiare, camminare e adesso dice che sta bene, anche se ha ancora bisogno di fermarsi in ospedale per curare la grossa ferita alla testa, che però sembra migliorare giorno dopo giorno..
Grazie Signore per la fiducia che mi hai fatto vedere in queste tre storie di vita, forza e speranza!
Ultimamente ci sono state giornate significative;
– il mercoledì delle Ceneri alla celebrazione erano presenti i bambini delle scuole di Ampasimanjeva e di alcuni villaggi vicini; è sempre bello vedere come la preghiera unisce tutti, grandi e piccoli..
– la festa della donna dell’8 marzo, vissuta insieme alle donne che lavorano in ospedale e alle donne del villaggio.. diversi gruppi hanno dato colore a questa giornata con vestiti, canti e balli..
Queste due occasioni mi hanno dato senso di condivisione, unità e come spesso succede, voglia di far festa! Allego qualche foto di queste due giornate!
Grazie a voi che mi state vicino nonostante le distanze,
a presto
Debbi.